Italia e Croazia sempre più vicine

Molti di voi, che durante le vacanze vi recate con gli amici o la famiglia in Croazia per una gita fuori porta o per raggiungere la propria casa delle vacanze, sapranno che per passare il confine tra Italia e Croazia non serve più superare il controllo della polizia di frontiera: infatti dal 1° gennaio di quest’anno si può entrare ed uscire liberamente dal Paese... Ma perché? Facciamo un po’ di chiarezza. L’art.3 del trattato sull’Unione europea indica tra i suoi obiettivi la libera circolazione delle persone. L’area di libera circolazione è tuttavia entrata progressivamente in vigore solo a partire dal 1985, data di un accordo concluso da un gruppo di governi europei nella località lussemburghese di Schengen. L’accordo di Schengen, che ha dato impulso alla successiva “Convenzione di Schengen”, ha lo scopo di consentire ai cittadini di attraversare le frontiere interne tra i paesi, senza sottoporsi ai controlli frontalieri. Il patto di Schengen è ora sottoscritto da 26 paesi europei. Il primo gennaio 2023 la Croazia è entrata definitivamente nella zona Schengen permettendo di oltrepassare il confine senza la necessità di esibire i documenti alla frontiera, cosa che procurava spesso lunghe code con particolare disagio per noi triestini che ci rechiamo abitualmente in Istria. Tutti noi sappiamo che noia aspettare ore e ore in automobile, in file lunghe chilometri, guardando fuori dal finestrino e sognando il mare. Quindi, alla mezzanotte del 31 dicembre, la polizia di frontiera ha sollevato la sbarra per l'ultima volta, prima che venisse affisso un cartello con la scritta “free passage” (passaggio libero), a simboleggiare la fine dei controlli. «Spero che presto altri paesi raggiungano lo stesso obiettivo, a beneficio di tutta l’Ue», ha commentato Sergio Mattarella facendo i suoi auguri alla Croazia. La caduta delle frontiere interne comporterà infatti allo stesso tempo il rafforzamento delle frontiere esterne: gli stati membri che si trovano ai confini dell’area Schengen hanno infatti la responsabilità di organizzare controlli rigorosi alle frontiere verso l’esterno. Così anche la Croazia potenzierà i controlli lungo le sue frontiere orientali, ai valichi di confine con la Bosnia-Erzegovina, il Montenegro e la Serbia.

Schema Croazia

Ma quali saranno le conseguenze per l’economia croata? L’ingresso in Schengen favorirà i flussi turistici e si apriranno opportunità per nuovi investimenti: la stessa presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha dichiarato: «La Croazia porta a compimento la sua piena integrazione europea. Può essere fiera di essere entrata nell’eurozona e nell’area Schengen perché riuscirà ad attrarre più investimenti, si creeranno nuovi posti di lavoro, crescerà l’economia e potrebbe anche diventare un hub energetico per fonti rinnovabili». Ma questa è solo una parte delle grandi novità che la Croazia ci riserva, in quanto il primo gennaio 2023 la Croazia ha adottato la moneta europea abbandonando le vecchie kune. Questo, come affermano gli esperti, contribuirà a proteggere l'economia croata, in un momento in cui l'inflazione è altissima in tutto il mondo a causa dell'invasione russa dell'Ucraina, che ha fatto salire alle stelle i prezzi di gas e carburante, ormai da mesi. Ma chi ha ancora delle kune a casa, come può fare? Come ha comunicato la Banca d’Italia, fino al 28 febbraio sarà possibile cambiare gratuitamente “al valore di parità” le kune in euro, per un importo massimo di 8.000 kune, che corrisponde a mille euro, anche a Trieste oltre che a Roma, Milano, Ancona e Venezia.

Le vecchie banconote avranno una nuova vita: a causa dell’impatto sull’ambiente causato dai coloranti e dagli elementi di sicurezza, le banconote non saranno più bruciate, ma verranno tagliate in piccolissimi pezzi per essere usati come isolanti nei materiali edili. Anche questa sensibilità dimostrata verso l’ambiente proietta la Croazia verso il futuro.

di Agata Vecchiet

#febbraio #2023 #attualità