La sonata a Kreutzer

“La sonata a Kreutzer”, scritto e pubblicato nel 1889, è un breve romanzo appartenente alle opere dell’ultimo periodo dello scrittore russo Lev Tolstòj (1828-1910). Pubblicato poi nel 1997, con successive ristampe, dalla casa editrice Arnoldo Mondadori.

Con questo romanzo l’autore insorge contro la morale tradizionale, secondo la quale l’amore rappresenta la felicità ed il matrimonio il coronamento di essa. La vicenda viene narrata dal punto di vista di un uxoricida, Pozdnysev, che, durante un viaggio in treno, racconta ad uno sconosciuto la storia del suo matrimonio fallito, culminato in tragedia. In circa cento pagine si attraversa la dettagliata descrizione della vita del protagonista e si legge come egli tenti di giustificare l’omicidio della moglie incolpando l’istituzione del matrimonio, e la gelosia nata da esso. Pozdnysev è fermamente convinto che chi si innamora e si sposa sia condannato esclusivamente ad una vita infelice, caratterizzata da liti e odi coniugali. L’autore ritiene che a quel tempo il matrimonio era diventato soltanto un mezzo, socialmente accettato, per giustificare l’incontrollata bestialità sessuale dell’uomo, e che inoltre si era perso il profondo significato cristiano di questo. Il punto di vista che viene esplicitato è quello di un benestante uomo russo cristiano ortodosso che rimpiange i tempi passati. Lo stile narrativo è scorrevole e c’è una profonda osservazione dell’aspetto psicologico del protagonista. Colpisce soprattutto come la lucidità e la consapevolezza delle azioni si mischino con un’incontrollabile rabbia che vince sulla razionalità. Il romanzo si inserisce nel periodo di vita dell’autore in cui egli è giunto ad un radicale cambiamento ed ad un avvicinamento massimo alla religione cristiana. Il titolo, infine, deriva dalla Sonata di Beethoven che, all’interno del racconto, diventa la proiezione del tumulto dei sensi e dei sentimenti del protagonista.

di Chiara Iommi

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