LO SPREAD

Prima di spiegarti con paroloni questo così arzigogolato tema, prova a vedere se ti sei mai trovato in una situazione di questo tipo:

Tu e un tuo amico andate a pranzo un bellissimo mercoledì pomeriggio per staccare dalla monotonia scolastica. Vi sedete vicino alla finestra e, mentre parlate di quel professore che vi “piace tanto”, ordinate da mangiare. Ad un certo punto il tuo amico ti guarda e con aria sconfitta prende coraggio: “Senti… ‘sto giro ho le tasche vuote, ti dispiace fare te? La prossima pago io, giuro, e ti prendo anche il dolce!”. Allora guardi il tuo amico pensando che volevi prenderti l’ultima uscita del manga che stai seguendo, ma ti rassereni convincendoti che sarà per il mese prossimo… e pensando alla deliziosa sacher che vende quel locale. “Affare fatto, ma come mai sei al verde?”, il tuo amico comincia ad arrossire “Beh, sai… mi hanno dato la paghetta ad inizio mese, però ho fatto un bel regalo a Luca che me ne ha mangiata tre quarti e passa!”. In quel momento ricordi i discorsi su Luca e su quanto sia effettivamente esigente sui regali. “Però con l’inizio del nuovo mese mi dovrebbero dare il prossimo giro, quindi… sempre qui tra un paio di settimane?” il tuo amico sembra voler virare il discorso e “buttarla sul ridere” e tu lo assecondi sorridendo, immaginando la scusa del prossimo pranzo.

Non ti è mai successo? Hai degli amici così strani! Ora però ti vorrei spiegare cosa c’entra tutto questo con lo spread.

Il tuo amico facciamo finta sia l’Italia. La paghetta di cui parla il tuo amico è il totale delle entrate statali. Il regalo per Luca, invece, le uscite, ovvero quanto l’Italia spende. Sempre in parole povere, capiamoci. Quando l’Italia ti chiede di offrirle il pranzo sta chiedendo ad un risparmiatore/investitore una sorta di prestito impegnandosi a restituirlo entro un certo tempo. Mi segui? Bene! Allora, perché i risparmiatori/investitori, come gli amici, dovrebbero fare questo sacrificio e non spendere i soldi per sé? Perché vogliono fare del bene allo Stato? Purtroppo l’economia non si basa proprio sull’amore… perché poi c’è il dolce! Il dolce lo chiamiamo interessi! Quindi: un risparmiatore/investitore presta dei soldi ad uno Stato comprando le sue “obbligazioni” per poi ricevere altrettanto denaro maggiorato degli interessi!

Ora la parola all’Economia!

Che cos'è lo spread? Lo spread è la differenza tra i tassi d'interesse sul debito pubblico pagati da un Paese rispetto alla Germania, che è considerata il Paese modello in ambito economico.

Da cosa dipende lo spread? Lo spread, nel caso dell'Italia, dipende innanzitutto dalla sua affidabilità nella restituzione del debito; più il Paese è affidabile minore sarà il tasso d’interesse preteso dai risparmiatori/investitori, viceversa se un Paese è poco affidabile dovrà offrire un tasso d’interesse elevato per invogliare gli investitori ad acquistare i suoi titoli. Possiamo paragonarlo ad un termometro che misura lo stato di salute dell'economia: più alta è la temperatura, quindi maggiore è lo spread, minore sarà l'affidabilità di quel Paese. Un'altra causa dell'aumento dello spread è rappresentata dalle politiche monetarie della Banca Centrale Europea: se questa acquista dei titoli di stato italiani lo spread tenderà a ridursi, viceversa tenderà ad aumentare quando li vende.

Quali sono gli effetti sul welfare state? Il Welfare State, noto anche come “Stato del benessere”, è ben presente a livello pubblico in importanti settori quali la previdenza e l'assistenza sociale, l'assistenza sanitaria, l'istruzione e l'edilizia popolare. Ma più si spende per gli interessi meno resta per la collettività e i servizi pubblici; infatti maggiore è lo spread minori saranno le risorse che lo Stato potrà impiegare per erogare i servizi cittadini. Quindi, in sostanza, maggiore è lo spread e maggiori sono gli interessi, minore sarà il contributo dello Stato al welfare state.

Attualmente lo spread è 182,8, ossia l’Italia paga l’1,82% in più di interessi rispetto alla Germania sul proprio debito.

A cura del gruppo di LexGo

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