Trieste Film Festival: la vetrina delle proposte cinematografiche dell’Europa centro orientale con anteprime internazionali.

Giunto alla 34a edizione, il Trieste Film Festival, nella settimana dal 21 al 28 gennaio, ha portato nuovamente un vasto e variegato pubblico nei cinema e teatri locali per vivere una forte esperienza culturale dopo la sospensione causata dalla pandemia. Il Festival ha esibito differenti proposte cinematografiche come cortometraggi, lungometraggi, documentari e film in anteprima, ricevendo recensioni positive sia da parte dei cinefili, sia da parte della gente comune curiosa di provare l’esperienza, sia da parte della critica di settore.

Alla redazione del giornalino, grazie alla cortesia degli organizzatori dell’evento, sono stati concessi dei free pass per poter accedere liberamente, perciò abbiamo potuto assistere ad alcuni dei film in concorso. Raccomandiamo “il Boemo”, del regista Petr Václav in una coproduzione Italo-Ceca, che racconta la vita di Josef Mysliveček, un compositore alla ricerca del successo nei teatri italiani del ‘700. La storia suggestiva e l’abile coesione tra la parte visiva e la colonna sonora sono di profondo impatto. Una menzione speciale la riserviamo al documentario Serbo “Not Aligned”, dell’autrice Mila Turajlić, che racconta le sorti dell’Alleanza dei Paesi non allineati né con il blocco sovietico né occidentale attraverso le fotografie e le riprese del cineoperatore personale di Josep Tito. Riteniamo estremamente positiva l’esperienza e consideriamo un vanto per Trieste il poter ospitare tali opere di rilevanza culturale e internazionale spesso sottovalutate e sconosciute ai più.

Di Massimiliano Peschiani e Pietro Camuffo

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